Sclerosi tuberosa complessa: la distruzione della sostanza bianca è associata a crisi epilettiche persistenti


La sostanza bianca è diffusamente alterata nella sclerosi tuberosa complessa, e queste alterazioni sembrano essere più evidenti nei soggetti con un più grave fenotipo neurologico.
Tuttavia, poco si sa sulla correlazione tra le alterazioni della sostanza bianca e l'epilessia nella sclerosi tuberosa complessa.

L’obiettivo di uno studio è stato quello di valutare gli effetti della insorgenza precoce delle crisi epilettiche e delle crisi refrattarie sulla sostanza bianca utilizzando l'imaging del tensore di diffusione ( DTI ).

Sono stati arruolati 20 bambini con sclerosi tuberosa complessa e con epilessia insorta nei primi 3 anni di vita, e sono stati raggruppati in base alla persistenza o alla libertà dalle crisi convulsive.

Tutti i pazienti sono stati sottoposti a risonanza magnetica del cervello con DTI.

I bambini con convulsioni persistenti hanno presentato una ridotta anisotropia frazionale globale, con differenze statisticamente significative a livello del cingolo ( destro p=0.003, sinistro p= 0.016 ), peduncolo cerebrale sinistro ( p=0.020 ), peduncoli cerebellari superiori ( destro p=0.008, sinistro p=0.002 ), braccio posteriore della capsula interna ( destro p=0.037, sinistro p= 0.015 ), capsula esterna ( destro p=0.018, sinistro p=0.031 ), fascicolo fronto-occipitale inferiore ( destro p=0.010, sinistro p=0.026 ), e tronco temporale ( destro p=0.017, sinistro p=0.001 ).

In conclusione, lo studio ha dimostrato che i bambini con crisi convulsive persistenti presentano alterazioni più significative della connettività cerebrale in aree cruciali per la maturazione cognitiva globale, funzioni esecutive e abilità verbali, che implica un più elevato rischio di deterioramento cognitivo, disturbo da deficit di attenzione con iperattività, e autismo. ( Xagena2016 )

Moavero R et al, Epilepsy Behav 2016; 60: 63-67

Neuro2016 Pedia2016



Indietro

Altri articoli

Sono state valutate l'efficacia a lungo termine ( riduzione percentuale della frequenza delle crisi e tassi di risposta ), la...


L'incidenza di crisi epilettiche precoci ( che si verificano entro 7 giorni dall'esordio dell'ictus ) dopo emorragia intracerebrale raggiunge il...


È stato sviluppato un test diagnostico in grado di stratificare le crisi epilettiche ( ES ) dalle convulsioni psicogene non-epilettiche...


Sono disponibili prove limitate sulla profilassi ottimale delle crisi epilettiche dopo emorragia intracerebrale spontanea ( sICH ). Si è valutato quale...


Il trattamento con Fenfluramina può ridurre la frequenza mensile delle crisi convulsive nei pazienti con sindrome di Dravet che hanno...


È stata indagata l'ipotesi secondo cui i pazienti con diagnosi di crisi psicogene non-epilettiche ( PNES ) al monitoraggio video-EEG...


L'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha approvato Xcopri ( Cenobamato ), come...


È stata valutata l'efficacia e la sicurezza a lungo termine della neurostimolazione diretta responsiva in adulti con crisi epilettiche parziali...


Dati preclinici suggeriscono che il diuretico d’ansa Bumetanide ( Bumex ) possa essere un trattamento efficace per le convulsioni neonatali....